Esempio test di ammissione Università Bocconi

PRIMA PROVA

Consiste nella ricerca di analogie o similarità di rapporti. Essa comprende una serie di espressioni del tipo:



X : notte = luce : Y

A. x sogno, y realtà

B. x silenzio, y giorno

C. x sera, y ignoto

D. x luna, y sole

E. x giorno, y oscurità



Tale espressione è impiegata per indicare che il rapporto tra i primi due termini è analogo o simile al rapporto fra gli altri due.

La soluzione corretta è quella che permette di ottenere fra il primo e il secondo termine un rapporto il più possibile simile al rapporto fra il terzo e quarto termine. Pertanto, nell'esempio sopra riportato, la risposta corretta è la E (giorno : notte = luce : oscurità). Le altre quattro soluzioni sono inadeguate.



1. X : CHILO = YARD : Y



A. x bilancia, y quantità

B. x oncia, y metro

C. x massa, y grandezza

D. x quintale, y misura

E. x peso, y quantità



2. X : STRATEGIA = Y : TATTICA



A. x teoria, y disposizione

B. x previsione, y evento

C. x furberia, y destrezza

D. x piano, y manovra

E. x avvisaglia, y azione



3. X : INNATO = APPRESO : Y



A. x istintivo, y spontaneo

B. x naturale, y sperimentale

C. x congenito, y acquisito

D. x nativo, y derivato

E. x ereditario, y adattato




4. X : SCIENZA = IMMAGINAZIONE : Y



A. x dottrina, y indagine

B. x sapere, y ignoranza

C. x cultura, y magia

D. x ricerca, y arte

E. x conoscenza, y finzione



5. X : BARCA = Y : TIMONE



A. x casa, y finestra

B. x macchina, y benzina

C. x veicolo, y ruota

D. x carrozza, y cavallo

E. x treno, y rotaia



SECONDA PROVA



In questa prova sono presentati dei problemi, basati sulla familiarità con il calcolo e sul ragionamento pi? che sul livello delle conoscenze matematiche.
Per ogni problema dovete indicare sul Foglio per le Risposte, nella colonna della Seconda Prova, la risposta che ritenete esatta (o A, o B, o C, o D, o E).



1.
Scomporre in fattori il polinomio x3 - x5



A. x3(1 - x)(1 + x)

B. x2(1 - x2)

C. x2(x - 1)(x + 1)

D. x2(x - 1)2

E. x (1 + x2)

2.

In un circolo il 60% dei soci sono signore. Il 40% di queste signore fuma. Le fumatrici del circolo sono 12. Qual è il numero totale dei membri del circolo (signore e signori)?



A.Non è possibile rispondere, perché non vi sono informazioni sufficienti sui signori.

B. 45

C. 50

D. 24

E. 100



3.
Un cono e un cilindro retti, fatti d’ottone, hanno lo stesso peso e lo stesso raggio di base. Il cilindro, in piedi, entra in uno scaffale alto 45 cm, lasciando sopra uno spazio vuoto alto 25 cm. Il cono, in piedi, entra nello scaffale?



A.Non è possibile rispondere perché non vi sono dati sufficienti sulla larghezza dei due solidi.

B.Non è possibile rispondere perché non vi sono dati sufficienti sull’altezza del cono.

C.Non è possibile rispondere perché i due solidi hanno forma diversa e bisognerebbe provare.

D. Sì

E. No



4.

Indichiamo con n un numero intero relativo. L’intero successivo al quadrato di n è dispari. E’ possibile dire se il quadrato di n è divisibile per 4?



A.Sì, è sempre divisibile per 4.

B.No, non è mai divisibile per 4.

C.Non vi sono informazioni sufficienti su n.

D.Alcune volte è divisibile per 4, altre no.

E.E’ divisibile per 4 se n è positivo, sennò non si può dire.



5.
Un gatto pesa tre etti più un terzo del suo stesso peso. Può darsi si tratti d’un gatto appena nato?



A.No

B.Sì

C.Non sono sufficienti le informazioni a disposizione.

D.Dipende dalla razza del gatto.

E.Sì, ma solo se la mamma è una gattina siamese.



6.
Un cerchio e un quadrato, con lo stesso centro, hanno uguale area. Quale asserzione delle seguenti è vera?



A.Il quadrato è inscritto nel cerchio.

B.I lati del quadrato sono tutti tangenti alla circonferenza.

C.Tre vertici del quadrato appartengono alla circonferenza.

D.Il raggio della circonferenza è lungo quanto una semidiagonale del quadrato.

E.Nessun vertice del quadrato appartiene alla circonferenza.



7.
Una sfera e un cubo, con lo stesso centro, hanno uguale volume. Quale asserzione delle seguenti è vera?



A.Il cubo è inscritto nella sfera.

B.Le facce del cubo sono tutte tangenti alla superficie sferica.

C.Sette vertici del cubo appartengono alla superficie sferica.

D.Il raggio della sfera è lungo quanto una semidiagonale del cubo.

E.Nessun vertice del cubo appartiene alla superficie sferica.






TERZA PROVA




In questa prova viene presentato un brano, tratto da vari testi e suddiviso in cinque parti, contrassegnate da numeri romani.
Il brano presentato è seguito da cinque quesiti riguardanti il suo contenuto. I cinque quesiti sono numerati progressivamente con numeri arabi. Per ogni quesito sono previste cinque risposte contrassegnate con le lettere A, B, C, D, E.
Scegliete ogni volta, fra le cinque risposte, quella che vi sembra corretta in base soltanto a ciò che risulta esplicito o implicito nel brano, e non in base a quanto eventualmente conoscete già sull'argomento trattato.

Registrate la risposta da voi scelta, sul Foglio per le Risposte, nella colonna della Terza prova.


I Parte

Io penso che il problema mente-corpo abbia una soluzione piuttosto semplice, una soluzione che è consistente sia con quello che sappiamo di neurofisiologia sia con la nostra concezione da senso comune della natura degli stati mentali - dolori, credenze, desideri e così via. Ma prima di presentare questa soluzione vorrei domandare perché il problema mente-corpo sembra così intrattabile. Come mai dopo tutti questi secoli abbiamo ancora in filosofia e in psicologia un "problema mente-corpo" in un senso in cui non abbiamo, per esempio un "problema digestione-stomaco"? Perché la mente sembra più misteriosa degli altri fenomeni biologici?

Sono persuaso che una parte della difficoltà stia nel fatto che continuiamo a parlare di un problema da XX secolo facendo uso di un anacronistico vocabolario da XVII secolo. Quando ero studente, ricordo che non ero per niente soddisfatto dalle scelte apparentemente disponibili in filosofia della conoscenza: si poteva essere o un materialista o un dualista. Se si era un monista, si poteva essere o un materialista o un idealista. Se si era un materialista, si poteva essere o un comportamentista o un fisicalista. E così via. Parte di quello che mi propongo nelle pagine che seguono è di cercare di evadere da queste vecchie e stanche categorie. Si noti che nessuno sente il bisogno di scegliere tra monismo e dualismo per quello che riguarda il "problema digestione-stomaco". Perché mai ci dovrebbe essere una qualche differenza con il "problema mente-corpo"?



II Parte

Vocabolario a parte, c'è tuttavia ancora un problema, o famiglia di problemi. A partire da Descartes, il problema mente-corpo ha assunto la forma che segue: come possiamo spiegare la relazione tra due tipi di cose in apparenza completamente diverse? Da una parte ci sono le cose mentali, come pensieri e sensazioni; pensiamo a loro come soggettive, coscienti e immateriali. Dall'altra ci sono le cose fisiche; pensiamo a loro come dotate di massa, estese nello spazio, e interagenti casualmente con altre cose fisiche. La maggior parte dei tentativi di soluzione del problema mente-corpo finiscono per negare l'esistenza, o in qualche modo per degradare lo statuto, dell'uno o dell'altro di questi due tipi di cose. Visto il successo delle scienze fisiche, non sorprende che nel nostro periodo di sviluppo intellettuale la tentazione sia di degradare lo statuto delle entità mentali. Così la maggior parte delle concezioni materialistiche recentemente di moda- come il comportamentismo, il funzionalismo e il fiscalismo finiscono per negare, implicitamente o esplicitamente, che esistano davvero cose come le menti, secondo l'idea che normalmente ce ne facciamo. Negano cioè che noi davvero abbiamo in maniera intrinseca stati mentali, soggettivi, coscienti, e che essi siano tanto reali e tanto irriducibili come qualsiasi altra cosa nell'universo.


III Parte

Come mai stanno cos“ le cose? Come mai tanti teorici finiscono per negare il carattere intrinsecamente mentale dei fenomeni mentali? Se riusciremo a rispondere a questa domanda, penso che comprenderemo perché il problema mente-corpo sia sembrato cosi intrattabile per tanto tempo.
Ci sono alcune caratteristiche dei fenomeni mentali che hanno fatto sì che sembri impossibile farli rientrare nella nostra concezione "scientifica" del mondo in quanto costituito da cose materiali. Ed è la presenza di queste caratteristiche che ha reso veramente difficile il problema mente-corpo. Esse sono così imbarazzanti che hanno portato molti pensatori di filosofia. psicologia e intelligenza artificiale a dire cose strane e poco plausibili a proposito della mente.

La più importante di queste caratteristiche è la coscienza. Io, nel momento in cui scrivo queste righe, e tu, nel momento in cui le leggi, siamo entrambi coscienti. Che il mondo contenga simili strati ed eventi mentali coscienti è semplicemente un fatto ovvio, ma sarebbe difficile dire in che modo sistemi meramente fisici potrebbero avere coscienza. Come potrebbe infatti configurarsi una cosa di questo genere? Come potrebbe, per esempio, questo strano essere grigio e bianco dentro al mio cranio essere cosciente?
Penso che l'esistenza della coscienza dovrebbe sembrarci stupefacente. E' piuttosto facile immaginare un universo senza di lei, ma così facendo si capirebbe anche che si è immaginato un universo che è realmente senza significato. La coscienza è il fatto centrale dell'esistenza specificamente umana perché senza di lei tutti gli altri aspetti specificamente umani della nostra esistenza - linguaggio, amore, umorismo e così via - sarebbero impossibili. Tra parentesi, io credo che sia quasi scandaloso che la discussione contemporanea in filosofia e psicologia abbia così poco di interessante da dirci sulla coscienza.


IV Parte

La seconda caratteristica intrattabile della mente è quello che i filosofi e gli psicologi chiamano "intenzionalità", la caratteristica per via della quale i nostri stati mentali sono direzionati verso, o sono relativi a, o si riferiscono a, o sono di, oggetti e stati di cose del mondo diversi da loro stessi. "Intenzionalità", tra parentesi, non si riferisce semplicemente alle intenzioni, ma anche a credenze, desideri, speranze, amore, odio, tristezza, disgusto, vergogna, orgoglio, irritazione, divertimento e a tutti quegli stati mentali (tanto coscienti quanto inconsci) che si riferiscono o sono relativi al mondo al di fuori della mente. Come è possibile che questa cosa dentro la mia testa sia relativa a qualcosa? Come può riferirsi a qualcosa? Dopo tutto, questa cosa nel cranio consiste di "atomi nel vuoto", così come tutto il resto della realtà materiale consiste di atomi nel vuoto. Dunque, per "metterla giù dura", è possibile che gli atomi nel vuoto rappresentino qualcosa?
La terza caratteristica della mente che sembra difficile da integrare in una concezione scientifica della realtà è la soggettività degli stati mentali. Questa soggettività è segnata da fatti come quello che io posso sentire il mio dolore, tu non puoi. Io vedo il mondo dal mio punto di vista; tu lo vedi dal tuo punto di vista. Io sono consapevole di me stesso e dei miei stati mentali interni, in quanto del tutto distinti dai se stessi e dagli stati mentali degli altri. Fin qui dal XVII secolo siamo giunti a pensare alla realtà come a qualcosa che debba essere ugualmente accessibile a tutti gli osservatori competenti - pensiamo cioè che essa debba essere oggettiva. Di conseguenza, come dobbiamo conciliare la realtà come totalmente oggettiva?




1. Il testo ha un carattere di:


A. Filosofia teorica

B. Psicologia generale

C. Filosofia applicata

D. Psicologia applicata

E. Filosofia della scienza




2. Le caratteristiche fondamentali dei processi psichici sono descritte:



A. Nelle parti I e II

B. Nelle parti I e III

C. Nelle parti III e IV

D. Nelle parti I e IV

E. In tutte le parti





3. La negazione della mente si ritrova:


A. Nelle parti I e III

B. Nelle parti II e III

C. Nelle parti II e IV

D. In tutte le parti tranne una

E. In tutte le parti



4. Il carattere storico del testo si ritrova prevalentemente:



A. Nelle prime due parti

B. Nelle ultime due parti

C. Nelle due parti centrali

D. Nella prima e quarta parte

E. Nella quarta parte





5. Il riferimento ai fenomeni coscienti si ritrova espressamente:



A. Nelle prime due parti

B. Nelle I e IV parte

C. Nelle due ultime

D. Nelle I e III parte

E. Nelle II e III parte






QUARTA PROVA



Rispondete alle seguenti domande, scegliendo per ognuna di esse la risposta che vi sembra corretta tra le cinque proposte (A, B, C, D o E) e riportatela sul Foglio per le Risposte nella colonna della Quarta Prova.




1. Quale è il nome del movimento di pensiero che verso la seconda metà del ’700 influenzò tutti i campi del sapere e che storicamente trovo sbocco nella Rivoluzione Francese?



A. Romanticismo;

B. Fauvismo;

C. Razionalismo;

D. Illuminismo;

E. Decadentismo.





2. Come si definisce un corpo che rispetto ad un dato fenomeno presenta
proprietà uguali in tutte le direzioni?



A. isomorfo;

B. anisotropo;

C. esoterico;

D. isotropo;

E. rifrangente.




3. In quale anno avvenne il primo sbarco dell’uomo sulla luna?



A. 1970;

B. 1960;

C. 1959;

D. 1969;

E. 1971.



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