L'AUBERGE ITALIEN - Diario di un 2Bocconiano a Parigi [di Carlo Prato]








L'esperienza dello scambio studentesco vissuta tramite i report in tempo reale di un "exchange student" d'eccezione: il 2Bocconiano Carlo Prato, per gli amici del nostro sito semplicemente thedandywarhol!











L'AUBERGE ITALIEN #1 de lutetiae venientis bocconianis

INTRO all'eccellente campionario descritto sul forum manca un tipo umano: IL BOCCONIANO CHE VA IN SCAMBIO. Forte di una esperienza diretta di un mese e mezzo mi sento pronto a colmare questa lacuna. Come qualcuno già sa mi trovo in Francia, presso l'ECOLE SUPERIEURE DE SCIENCES ECONOMIQUES ET COMMERICALES (...che i galli qui con un certo spirito pratico chiamano ESSEC)

LOCATION con una ingenuità propria solo di una matricola (MEMO: si é matricole fino a pasqua del secondo anno RICORDATEVELO) sul catalgo PROGRAMMA SCAMBI ho letto ESSEC-PARIGI: indirizzo: avenue Hirsh Cergy-Pontoise.....40 km da Parigi, ovvero 35 minuti e 4.5 euro di RER (una metropolitana a lunga percorrenza) a ogni viaggio...sistemazione in pensionato studentesco stile pensionato bocconi...a 20 minuti a piedi dall'università con vista campo di grano e fondo centrala termoelettrica.

FAUNA primo contatto umano dopo una stronzissima segretaria che mi ha dato le chiavi (ero 15 minuti in ritardo rispetto all'ora indicativa che avevo dato per il mio arrivo....credo non mi abbia ancora perdonato) é una studentessa MBA coreana (anticipazione: gli scambisti qui sono in maggioranza MBA, che in pratica vuol dire ingegneri sulla trentina...come il mitico coinquilino Brahim...ma anche questa é un'altra storia) che non riusciva a entrare in camera: bisognava tirare verso di se girando la chiave e lei nella sua vita non aveva mai visto nulla di simile. Secondo contatto molto più rassicurante: due italiani, un veneziano e un foggiano; segue cena a base di pasta....a cui si uniscono un belga uno svedese, che apprezzano, e tre messicane che definire loquaci é (molto) poco.

I BOCCONIANI arrivano tre giorni dopo, e stanno tutti nel mio pensionato, a parte una ragazza che sta a Parigi: due CLEA due CLEFIN e un CLAPI.Due milanesi, un genovese (io) un abruzzese un pugliese e last but not least (ogni gruppo etnico ne ha uno) un ragazzo con la cittadinanza francese.

[16 ottobre 2003]







L'AUBERGE ITALIEN #2 de galliae fato incolis




PRIMO MESE corso intensivo di francese con gita settimanale nei dintorni di Cergy con frequenti incursioni nell'enogastronomico (più eno che gastronomico), pomeriggio a Parigi tutti i giorni (io meno degli altri che avevo da studiare scienza delle finanze, ma questa é una triste storia). Se dovessi trovare un paragone direi che sembrava una vacanza EF per fuoriquota, con tre differenze:
1 il gruppo non é composto solo da italiani per cui si deve parlare in glese
2 l'uso dell'inglese é pratica carbonara altamente eversiva: la procedura vorrebbe che si parli francese.
3 nelle vacanze EF non vedrai mai un phd brasiliano di 30 anni che si aggira in canottiera dentro la patinatissima maison di MOET&CHANDON (dalla natura all'arte) chidedendo ulteriori assaggi di champagne in un francese francamente poco decifrabile.

COURS INTENSIVE divisi in 5 classi in ordine crescente di ignoranza il sottoscritto inizia in classe 2, nella rassicurante cornice di prof nevrotica, ben altri due italici a fianco e una devastante maggioranza di stirpi latine (oltre a noi brasiliani spagnoli colombiani venezuelani....fanno eccezione un norvegese e un belga, entrambi alcolizzati, e una cecoslovacca che odia la birra) ad assicurare ritmi di lavoro rilassanti.
La situazione muta improvvisamente quando, dopo due settimane, vengo 'promosso' in classe 1: 15 tedeschi su 20 persone....il risultato é che non capisco più un tubo, mentre loro si divertono molto tutte le volte che faccio il nome del pilota della ferrari (scumàcher é quasi un vezzeggiativo nel loro idioma teutonico).

NIGHTCLUBBING i primi weekend sono all'insegna della più totale e gioiosa disorganizzazione: si esce in 50 alle undici, si arriva un'ora dopo, si pretende invano di entrare in una discoteca à la page ma si é troppi...si gira un'ora finchè, guidati dagli spagnoli, finiamo a ballare la salsa (o a far finta...dato che la sanno ballare in 5).

BARRY WHITE E L'INDIANO DEI SIMPSON (non é che gli somigliano, sono proprio loro...): questi due implacabili mastini stanno a guardia della biblioteca e impediscono l'accesso chiunque non mostri la tessera (arrivi bardato a causa del clima polare e formi lunghe code cercando di recuperare la scheda nei meandri del tuo zaino...) e scandiscono il ritmo della giornata, che noi orfani dei nostri paesi si deve rimanere in contatto con la madrepatria via web.

PREGIUDIZI l'intera delegazione maschile viene, dalla prima settimana, bollata a furor di popolo con l'aggettivo SLAZY (un incrocio tra lumacone e affamato) su iniziativa di donne britanniche. Le stesse donne britanniche, tre litri di birra dopo, animate da una indubbia curiosità scientifica, cercavano verifiche empiriche alle loro teorie incentivando un poco queste propensioni....per quel che invece riguarda i nostri pregiudizi, va detto che sono generalmente veri...qualche esempio:
1 le ragazze spagnole producono un rumore di intensità che, col mio vocabolario, risulta non esprimibile, in ogni caso più di un concerto dei black sabbath
2 la pizza fuori italia fa schifo
3 gli indiani hanno davvero il turbante intorno alla testa 4 il bidet, parola francese, é un attrezzo completamente sconosciuto nell'hexagone (pare che ne esista qualcuno a lille, ma sono voci che si perdono nel mito)
ultima cosa: lo sapete come si fa a rimettere il tappo in una bottiglia di champagne? chidedetelo agli italiani (barzelletta francese su euro 2000)




[13 novembre 2003]







L'AUBERGE ITALIEN #3 l'epilogo




AUTUNNO All’inizio di ottobre iniziano i corsi e l’edonismo che aveva caratterizzato un po’ tutta la spedizione straniera all’ESSEC sembra placarsi un poco. I professori iniziano corsi promettendo enormi carichi di lavoro ed esigendo disciplina e determinazione ( il tutto infilato in quei discorsi di motivazione del classico boss anglosassone che cerca di tirare fuori il meglio da te...una roba imbarazzante). Ne consegue che, a seconda del corso, ci si è messo dalle due alle quattro lezioni per capire che era tutto uno scherzo e che i frequentatori delle grandes ecoles francesi sanno interpretare il concetto di fancazzismo come nemmeno i messicani della pubblicità estathe.

VIVE LE SPORT la cosa bella è che un’ala dell’università incorpora un centro sportivo intero dove si insegna qualsiasi tipo di sport....il sottoscritto riesce in ora a distruggere tutta l’autostima faticosamente accumulata in 21 anni imparando a ballare la salsa....poi dallo spirito passa al fisico e gioca due ore a calcetto con un menisco rotto (chissà se ora è guarito)....dopodichè capisce saggiamente che è meglio limitarsi. Il venerdi successivo ci si trova in venti a giocare....si fanno 4 squadre. Gli italiani confermano tutti i pregiudizi possibili e insistono per essere messi tutti nella stessa squadra, mentre gli altri si mescolano. Il risultato è che due partite si perdono e una si pareggia, con gradevolissimi boati a ogni gol che ci veniva fatto....divertentissimo anche l’intermezzo di una lite per un fallo con un brasiliano (‘you italians always complain and never play’).

LES SOIREES notevole la potenza della macchina organizzativa del BDE, che sarebbe la lista che vince le elezioni fra gli studenti: la differenza è che chi vince può organizzare le feste e la campagna elettorale, assolutamente priva di ogni elemento politico, è tutta incentrata sulle feste che si faranno (nei giorni prima del voto l’università sembrava un club med, con gente che faceva balli di gruppo a ogni ora). I cari amici fanno una festa alla settimana e una volta al mese trasformano l’intera università in una enorme discoteca, con varie sale e cocktails a prezzi politici (2 euro l’uno.....immaginate le conseguenze sui poveri fegati di noi studenti).

AMICI posso dirmi di essermi fatto degli amici? A distanza di due mesi ancora non l’ho capito. Qualcuno di sicuro, ma rispetto alle persone conosciute è impressionante quanto siano poche quelle con cui ci si sentirà ancora....credo di non aver mai avuto conoscenze così superficiali....la cosa non mi da fastidio più di tanto e credo vada accettata come un elemento di questa esperienza.

ESAMI ovviamente quasi tutti si erano sbagliati e gli esami si rivelano più difficili di quanto si pensasse, soprattutto a livello di voti (14/20 qui è tanto). Il sottoscritto studia moderatamente, assai più di alcuni ma generalmente meno della media dei bocconiani. Bocconiani che universitariamente si sono rivelati assai migliori di quanto non sembrassero, ottenendo voti abbastanza alti, a conferma che la nostra resta una buona università.

RAGAZZE (non potevo non parlarne) sull’argomento dico solo che generalmente gli italiani sono molto simpatici alle francesi, e che la simpatia è stata abbastanza reciproca (sono molto più libere e disinvolte delle ragazze italiane, senza essere volgari....con qualche eccezione)

[8 marzo 2004]




FINE



Questo Articolo è stato scritto da 2Bocconi
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